Ancora una volta la cospirazione di penosi e corrotti individui politici e avidi magnati della finanza, ha fatto la sua comparsa e per i quali la guerra è un agognato mezzo per fare affari. Il veleno internazionale apolide dei popoli ha iniziato a muoversi e a corrodere menti sane. Uomini di lettere hanno iniziato a descrivere altri uomini che desideravano la pace chiamandoli smidollati e traditori, a denunciare i partiti dell'opposizione come una "quinta colonna" in modo da eliminare la resistenza interna alla loro criminale politica bellica.
Ebrei e massoni, industriali di armamenti e affaristi di guerra, commercianti internazionali e speculatori di borsa hanno trovato canaglie, disperati e avventurieri che descrivevano la guerra come un qualcosa da bramare e quindi da desiderare.
Credetemi, miei Delegati, sento un disgusto dentro me stesso per tutto questo genere di distruttori senza scrupoli di popoli e stati.
E' quasi doloroso per me essere stato scelto dalla Provvidenza. Non era nelle mie ambizioni fare la guerra, ma volevo costruire un nuovo stato sociale della più alta cultura, ma ogni anno di guerra mi allontana sempre più da questo obiettivo.
E la causa di questa rapina sono quei ridicoli zeri che potremmo chiamare, nella migliore delle ipotesi, dei mediocri politici, e per quanto concerne la loro corrotta ignominia, ciò non li rende qualcuno al di fuori dell'ordinario.
Il Sig. Churchill ha ripetutamente dichiarato che vuole la guerra. Circa sei settimane fa egli sferrò questa guerra in un’arena nella quale evidentemente crede di essere davvero forte: ossia nella guerra aerea contro la popolazione civile, dietro lo slogan ingannevole della "guerra contro obiettivi militari". Fin dalla città di Friburgo, questi obiettivi sono diventati le città aperte, i mercati, i paesi, zone residenziali, ospedali, scuole, asili e qualsiasi cosa essi vogliono colpire.
Fino ad ora ho dato poco peso a questi attacchi ma questo non significa comunque che non si debba fare nulla.
Sono totalmente consapevole che con la nostra risposta, che ci sarà, ci saranno inaudite sofferenze e disgrazie per molti uomini.
Ovviamente questo non riguarderà il Sig. Churchill che nel frattempo si sarà rifugiato al sicuro in Canada, dove è già stato portato il denaro e i figli degli speculatori di guerra più in vista.
Ma ci sarà una grande tragedia per milioni di altri uomini. Ed il Sig. Churchill dovrebbe fare un eccezione e riporre fiducia in me quando profeticamente affermo: un grande impero mondiale verrà distrutto. Un impero che non ho mai ambito a distruggere ne tantomeno ferire. Sono totalmente consapevole che il prosieguo di questa guerra finirà soltanto con la completa distruzione di una delle due parti. Il Sig. Churchill può credere che questa sia la Germania. Io so che sarà l'Inghilterra!
In questo preciso momento mi sento obbligato, davanti alla mia coscienza, di mandare un altro appello alla ragione all'Inghilterra.
Credo di poterlo fare chiedendo ciò non in qualità di sconfitto, ma come vincitore. Parlo a nome della ragione. Non vedo una ragione per la quale questa guerra debba continuare. Mi dispiace dei sacrifici che ciò richiederà, vorrei risparmiarli al mio popolo. So che i cuori di milioni di uomini e ragazzi ardono al pensiero di poter fare la guerra ad un nemico che ci ha dichiarato guerra una seconda volta senza un ragionevole motivo.
So anche delle donne, delle madri a casa, i cui cuori, nonostante la loro disponibilità a sacrificarsi, fino all'ultimo sono aggrappati a una speranza con tutta la loro forza.
Il Sig. Churchill può anche minimizzare nuovamente la mia dichiarazione gridando che ciò non è altro che un sintomo della mia paura o dei miei dubbi sulla vittoria finale. Avrò però la coscienza pulita per le cose a venire.
Delegati, Uomini del Reichstag tedesco! Riflettendo sui dieci mesi appena trascorsi, tutti noi ci sentiamo pervasi dalla grazia della Provvidenza che ci ha permesso di compiere un così grande dovere. Ha benedetto i nostri propositi e ci è stata vicina su molti sentieri difficili.
Io stesso sono commosso davanti alla chiamata conferitami per restaurare la libertà e l'onore del mio Popolo.
L'infamia patita per 22 anni e che ebbe inizio nella Foresta di Compiègne è stata cancellata per sempre e nello stesso luogo.
Oggi ho chiamato gli uomini che, davanti alla storia, mi hanno permesso di portare a termine questo grande compito. Essi hanno fatto del loro meglio, mettendo il loro talento e la loro operosità al servizio del Popolo Tedesco. Voglio ora concludere menzionando tutti quegli uomini che non sono venuti a meno al loro dovere.
Milioni di loro hanno rischiato la vita e la libertà e, come coraggiosi soldati e ufficiali tedeschi, erano pronti in ogni momento a sacrificarsi fino in fondo. Oggi molti di loro riposano nelle stesse tombe nelle quali i loro padri hanno riposato fin dalla Grande Guerra. Essi sono la prova di un eroismo silenzioso. Rimangono come simbolo per tutte quelle centinaia di migliaia di fanti, cacciatori anti-carro, carristi, genieri e artiglieri, soldati della Marina e dell'Aviazione, uomini della SS e per tutti gli altri combattenti che servirono nell'esercito tedesco nella lotta per la libertà e il futuro del nostro Popolo e per l'eterna grandezza del Grande Reich Tedesco Nazionalsocialista.
Germania! SIEG HEIL!